L‘apparenza sta diventando sempre più importante dell’essere. Di questo ne siamo convinti giorno dopo giorno ed il luogo dove manifestare tutto ciò è sempre di più il mondo social.
Instragram, Twitch, YouTube, Facebook, TikTok sono solo alcune delle “piazze virtuali a cielo aperto” dove passare le proprie giornate, sbandierare le proprie convinzioni o apparire “distorcendo la realtà“.
Oramai siamo così ossessionati dal dover apparire sempre perfetti e con una vita fantastica che nuove patologie psicologiche vengono diagnosticate. Patologie che portano ansia, depressione e stress causate aspettative oltre la nostra possibilità.
Una delle mode che sta iniziando a prendere sempre più piede, anche da noi, è il ricorso alla chirurgia estetica non soltanto per porre rimedio e correggere problemi oggettivi, che ci impediscono portare avanti una vita normale (es. disturbi della respirazione), ma anche per migliorare l’aspetto fisico anche quando non ce ne sarebbe palesemente bisogno.
Avere il nasino all’insù oppure labbra formose e seducenti più che una reale necessità sta diventando un trend da imitare a tutti i costi. Come ogni forma di business, quindi, anche la chirurgia si sta digitalizzando apparendo sempre di più tramite ads in tv, radio e anche web.
L’ultima forma di virtualizzazione dell’estetica solo le fantomatiche app di “foto ritocco“, app che si sono evolute in vere e proprie piattaforme.
Oltre a correggere i nostri difetti in foto, adesso sono capaci anche di invitarci a prendere appuntamento con uno specialista per pianificare un intervento di chirurgia estetica.
In Asia, ma siamo sicuri arriverà presto anche da noi, questo fenomeno è sempre più diffuso e se prima erano le piattaforme che ci mostravano pubblicità a riguardo, adesso sono gli utenti stessi che cercano (e trovano) specialisti che possono prendersi cura di loro con un semplice click.
Stiamo parlando delle app sviluppate per prenotare trattamenti estetici e chirurgici direttamente con il medico in questione, con un tariffario ben preciso, recensioni di altri clienti e “porfolio” lavori.
Ta le app più conosciute menzioniamo “So-Young” e “GengMei“, che contano milioni di utenti registrati (interessati a trattamenti chirurgici) e migliaia di medici specialisti in: rinoplastica, mastoplastica, filling botox etc etc.
La peculiarità di queste app non è solo che mettono in contatto clienti e fornitori, ma offrono anche simulazioni finanziarie per potervi accedere, con veri e propri percorsi di rateizzazione, così da poter programmare e prenotare il proprio intervento.
Fin qui nulla di scabroso, alla fine è un servizio come un altro, ma la pericolosità è che sempre più minorenni e adolescenti in fase pre-puberale stanno richiedendo tali servizi convinti che la loro fisionomia, il loro corpo e la loro persona non siano in linea con i canoni estetici che li circondano.
Un fenomeno altamente preoccupante che ha portato i principali social e “censurare” pubblicità di tali app in maniera tale da arginare la dilagante convinzione che, per essere accettati nella società, è necessario rispecchiare determinate fattezze fisiche.